Società Benefit
Organismo di Mediazione Civile Commerciale e Familiare
Ente di Formazione
Realtà attiva dal 2018 che propone Consulenza Relazionale B.A.U. in diversi contesti educativi e co-terapeutici
La Scuola di Etologia Relazionale®, attraverso l’Associazione Cascina Myriam, si propone come centro di divulgazione dell’approccio etologico relazionale, dei saperi inerenti l’etologia classica lorenziana, l’etologia cognitiva proposta da Donald Griffin, Marc Bekoff e Jane Goodall, gli studi di Frans de Waal sull’empatia, quelli di Edward O. Wilson sulla biofilia e sulla biodiversità… E molto altro ancora!
L’idea di Pet Mediation nasce dall’incontro tra professionisti della Mediazione in ambito giuridico, e della relazione di aiuto facilitata dall’animale. La Consulenza Relazionale per il Benessere Animale e Umano©, in cui i nostri formatori sono certificati, esperti ed aggiornati al più alto livello, ha colto da tempo la capacità dell’animale di essere fonte e motore di positività e comportamenti virtuosi, semplicemente essendo se stesso, nella sua impagabile “diversità” dall’animale umano, senza che gli venga imposta alcuna forzatura o attività frutto di addestramenti snaturanti. Questa visione dell’animale non umano è alla base della Pet Mediation, il cui obiettivo principale è favorire l’instaurarsi di un clima più disteso e collaborativo, che favorisca la gestione costruttiva di un conflitto nell’ambito di una procedura di mediazione quale strumento di risoluzione delle controversie, riducendone al minimo o azzerandone il contenuto di ostilità tra le parti, grazie proprio alla presenza di un cane.
Il ruolo del cane come “co-mediatore”, ossia colui che accompagna il mediatore, è dunque quello di un “catalizzatore” di positività, distensione, motivazione a venirsi incontro, o quanto meno a evitare un eccesso di conflittualità che finirebbe per degenerare, non giovando ad alcuna delle parti in causa. Si tratta di un processo di relazione con e tra esseri umani, volto a favorire la creazione di un ambiente di maggior socializzazione.
Tecnicamente, quello che si osserva in Consulenza Relazionale B.A.U. ©, in Etologia Relazionale ©, in Zooantropologia Didattica © e discipline similari, è che la presenza stessa dell’animale è spesso di per sé sufficiente a fare sì che gli esseri umani (“Protagonisti” dell’intervento) presenti siano più cooperativi e rilassati, sia tra loro che verso gli operatori. Se ciò sia dovuto a una qualche forma ancestrale di rispetto e protezione verso un essere che non può comprendere le dinamiche, spesso contorte e fin troppo verbalizzate, alla base delle relazioni umane, è sicuramente un’ipotesi valida. L’animale, che già negli approcci sovracitati è “mediatore” e “facilitatore”, agisce sia sui Protagonisti verbali, dei quali catalizza l’attenzione, sia su quelli non verbali o compromessi a vario grado dal punto di vista fisico e/o intellettivo: in questi ultimi, numerosi studi hanno dimostrato che la vicinanza dell’animale stimola rilassamento muscolare, normalizzazione dell’attività cardiocircolatoria, e rilascio di ossitocina ed endorfine, utili a combattere lo stress.
Poiché non è raro, in un procedimento di Mediazione ADR, che ci si debba confrontare con Protagonisti che arrivano all’incontro non ben disposti l’uno verso l’altro, con atteggiamenti di pregiudizio e pronti a darsi battaglia per far valere le proprie ragioni, è comunque indispensabile precisare che l’animale non dovrà mai trovarsi in un contesto stressante, o nella situazione di essere strumentalizzato. La Mediazione è e resta una relazione tra esseri umani, e in questo corso è al professionista della mediazione che verranno forniti adeguati strumenti, alcuni dei quali mutuati proprio dalla comunicazione tra animali, per poter gestire al meglio l’incontro. Tra questi strumenti, ampio spazio verrà dedicato all’analisi dei cosiddetti segnali calmanti, che il cane in primis, ma anche molti altri animali, utilizzano per smorzare o addirittura azzerare un potenziale conflitto per il quale spenderebbero inutilmente preziose energie e risorse, mettendo oltretutto a rischio la propria incolumità fisica. I segnali calmanti costituiscono un esempio lampante di come animali che, come i cani, presentano all’interno della stessa specie una varietà enorme di razze, caratteristiche e propensioni, condividano linguaggi che hanno lo stesso significato per tutti, e li utilizzino in maniera spesso ben più illuminata dell’essere umano, per il quale la competizione e il voler primeggiare sembrano spesso prevalere sull’opportunità di ricercare il bene comune.
Prioritario sarà dunque sempre e comunque il benessere del cane, che non riceverà alcun tipo di abilitazione a svolgere un lavoro particolare e, per tutta la durata dell’intervento dovrà essere costantemente monitorato dal suo collega umano, che dovrà anche assicurarsi di garantire il contesto più rilassato possibile per l’animale (per questo, una parte specifica del corso sarà dedicata al setting e ai segnali da osservare per valutare il benessere del cane).
Nell’ambito degli strumenti formativi che desideriamo fornire ai professionisti coinvolti, possiamo dunque dire che la presenza del cane sia un “di più” rispetto alle skills che vengono offerte al Mediatore per svolgere in maniera più completa e più innovativa il proprio lavoro.
Sarà inoltre compito di un professionista cinofilo dare al Mediatore indicazioni su quelle che possono essere le motivazioni fondamentali del suo cane, esprimere un parere sulla maturità psicofisica, prosocialità ed equilibrio di quest’ultimo, e infine fornire suggerimenti per ottimizzare la relazione e l’attaccamento tra i due, in modo da essere certi che il “Mediatore umano” costituisca per il suo Collega a quattro zampe una base sufficientemente sicura per poter, eventualmente, affrontare con positività e senza alcuno stress una situazione diversa dalla classica routine casa-giardino-passeggiata, vivendola come un’esperienza costruttiva per il rapporto tra i due.